Tassazione sugli immobili. Ecco tutte le novità introdotte dalla manovra finanziaria varata dal governo giallorosso presieduto da Giuseppe Conte.

Immobili. Manovra 2020, le novità della tassazione

Cedolare secca

Riduzione dal 15 al 10%, a regime, della misura dell’aliquota della cedolare secca sulle locazioni abitative a canone concordato, nei comuni ad alta densità abitativa (art. 1 c. 6).

Bonus casa

Proroga al 2020 le detrazioni per interventi di efficienza energetica, di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (art. 1 c. 175).

Bonus sistemi di monitoraggio strutturale 

Istituzione di un credito d’imposta, nel limite massimo complessivo 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, per le spese relative all’acquisizione e predisposizione dei sistemi di monitoraggio strutturale continuo, per aumentare il livello di sicurezza degli immobili (art. 1 c. 118).

Bonus facciate

Detrazione IRPEF del 90% delle spese relative agli interventi edilizi finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici; con le modifiche apportate al Senato si stabilisce che l’agevolazione spetta anche per gli interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna e si limita il bonus agli edifici ubicati in specifiche zone (art. 1 c. 219-224). 

Riforma dell’imposizione immobiliare 

Unificazione dell’Imposta comunale sugli immobili (IMU) e del Tributo per i servizi indivisibili (TASI).

L’aliquota di base è fissata allo 0,86% e può essere manovrata dai comuni a determinate condizioni. Riduzione dell’aliquota per i fabbricati rurali strumentali e anticipo, al 2022, della deducibilità integrale dell’IMU sugli immobili strumentali.

Tale deducibilità è applicabile anche alle imposte immobiliari istituite dalle Province autonome anche con riferimento al 2018 (art. 1, c. 5).

Eliminata la possibilità di avere due abitazioni principali, una nel comune di residenza di ciascun coniuge.

Il diritto di abitazione assegnata al genitore affidatario è considerato un diritto reale ai soli fini dell’IMU.

Le variazioni di rendita catastale intervenute in corso d’anno, a seguito di interventi edilizi sul fabbricato, producono effetti dalla data di ultimazione dei lavori, o, se antecedente, dalla data di utilizzo; analogamente, per le aree fabbricabili si stabilisce che il valore è costituito da quello venale al 1° gennaio ovvero dall’adozione degli strumenti urbanistici in caso di variazione in corso d’anno (art. 1 c. 738-783).

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